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Microplastiche, panico o realtà?

Negli ultimi mesi si è parlato molto di microplastiche nel cervello umano, spesso con toni allarmistici. Titoli sensazionalistici parlano di cervelli pieni di plastica o di neurodegenerazione causata dalla plastica.

Ma cosa dicono davvero gli studi scientifici più aggiornati? È davvero in corso una crisi sanitaria legata all’accumulo di plastica nell’organismo, oppure si tratta di una nuova ondata di disinformazione mediatica?

Microplastiche nel cervello: cosa mostrano le ricerche

  • Alcuni studi hanno rilevato presenza di microplastiche nel cervello umano: si parla in media di circa 7 grammi per persona, ovvero un cucchiaio di plastica accumulato nel tempo (New York Post, Financial Times).
  • Tra il 2016 e il 2024, la concentrazione è aumentata del 50%, con valori più alti riscontrati in pazienti affetti da demenza.

Microplastiche e demenza: correlazione o causalità?

È importante sottolineare che:

  • Non esiste prova scientifica che le microplastiche causino direttamente la demenza o altri disturbi neurologici (Financial Times, The Times).
  • Alcuni metodi di analisi, come la pirolisi-GC/MS, potrebbero confondere grassi cerebrali con plastica, generando falsi positivi.
  • In uno studio molto citato sono state persino duplicate immagini microscopiche, fatto che potrebbe aver alterato i risultati (The Transmitter).

Esposizione quotidiana: aria, cibo, acqua

Le microplastiche sono ovunque:

  • Fino a 68.000 particelle al giorno inalate da una persona, soprattutto in ambienti interni (The Guardian).
  • Le particelle inferiori ai 200 nanometri sono in grado di entrare nel sangue e raggiungere organi interni.

FDA e microplastiche: qual è la posizione ufficiale?

Secondo la U.S. Food and Drug Administration (FDA):

  • Non ci sono prove scientifiche attuali che le microplastiche negli alimenti siano dannose per la salute.
  • È in corso una valutazione più ampia tramite il Microplastics Safety Act (luglio 2025) per esaminare rischi su salute endocrina, sviluppo infantile e patologie oncologiche.

Riepilogo scientifico: tabella di sintesi

Aspetto Fatti concreti
Presenza nel cervello Fino a 7g rilevati, ma nessuna causalità dimostrata
Affidabilità metodi Alcuni studi sono stati criticati per contaminazioni o errori di analisi
Esposizione quotidiana Alta: aria indoor, cibo, acqua
Posizione FDA Attualmente nessun rischio documentato
Normative in corso Proposte legislative per approfondire i rischi sanitari

Allarme o disinformazione?

, le microplastiche sono presenti nell’organismo umano.
No, non ci sono prove concrete che causino danni neurologici diretti.

Il problema maggiore non è la plastica, ma la disinformazione, l’allarmismo e l’assenza di approccio scientifico rigoroso.

Allo stesso tempo, ignorare il fenomeno sarebbe irresponsabile.
Serve più ricerca, migliori metodi di analisi e un’informazione equilibrata.

La plastica è davvero il nemico?

No. La plastica, se usata in modo responsabile, è fondamentale per la sicurezza alimentare, sanitaria e ambientale:

  • Riduce gli sprechi;
  • Protegge i farmaci e il cibo;
  • Permette la sterilità e la conservazione nei settori medicali e farmaceutici.

L’informazione ha un dovere: essere rigorosa

Chiediamo prove, non titoli clickbait.
Chiediamo dati, non ideologie.

Fonti scientifiche principali

  • Nature Medicine
  • New York Post
  • Financial Times
  • The Times
  • Science Media Centre
  • FDA
  • PLOS One
  • Food Packaging Forum
  • The Guardian
  • Wikipedia

Teamplast è da sempre attenta all’impatto della plastica sul mondo e sulla salute, promuovendo un utilizzo consapevole, tracciabile e regolato dei materiali plastici nel rispetto della normativa e dell’ambiente.

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